Dal veterinario.

“Dottoressa, due veterinari hanno visitato il gatto e non hanno capito se è maschio o femmina. Io stessa sono figlia di un veterinario e non capisco.”

…Cavolo, addirittura due colleghi…

“Eh signora esiste anche negli animali l’ermafroditismo, forse è per questo che…”
“Speriamo di no dottoressa, perché cammina tutto strano.”

Visito il gatto.
“Dottoressa non mi dica che è maschio perché cammina tutto strano: se è un maschio è gay!”
“No signora, è una femmina non si preoccupi…”

Ma la proprietaria preoccupata di avere un gatto gay in che categoria la mettiamo: omofobi, anzi gattomofobi?

Ma soprattutto, i colleghi che hanno copiato all’esame di clinica ostetrica?