lavoro alla dogana da anni, zona pacchi internazionali.
Ne ho viste di ogni, eh.
Gente che prova a far passare salami sottovuoto dentro cuscini, signore convinte che i farmaci “valgono meno se li metti nel beauty case”, uno che ci ha spedito un frullatore dichiarandolo “strumento agricolo da meditazione”.

Ma la scena che mi ha perplesso di più è questa.

Arriva un pacco dall’estero, apparentemente regolare, etichetta ben fatta, mittente cinese, descrizione in inglese:
“Handmade educational figurine”

Ok, routine.
Lo apriamo.
Dentro c’è un oggetto avvolto nella plastica, forma strana.
Lo spacchettiamo.
Era un action figure di Stalin.
Sorridente.
Con un poncho.

Nessuna spiegazione.
Nessun biglietto.
Nessuna richiesta di valore doganale.
Solo: “educational figurine”.

Il collega mi guarda e fa:

“Lo blocchiamo?”
Io:
“Blocchiamo cosa? Il senso?”