Non so se ridere o piangere, ma giuro che è tutto vero.

Lavoro nella sicurezza da anni, ne ho viste tante, ma il premio per il ladro più scemo dell’anno se lo aggiudica quello della scorsa settimana.

Centro commerciale, sabato pomeriggio, pienone. Mi segnalano un comportamento sospetto nel reparto elettronica. Arrivo e lo vedo subito: giubbotto pesante (a maggio!), visibilmente agitato, e ogni due passi si guarda intorno come se fosse in missione segreta.

Decido di non intervenire subito, lo seguo a distanza. Dopo aver “osservato” vari scaffali, si infila nel camerino di un negozio di abbigliamento con una scatola di cuffie Bluetooth (quelle belle da vetrina).

Esce dieci minuti dopo, visibilmente più magro sotto il giubbotto.

Lo fermo con calma vicino all’uscita.
“Buon pomeriggio, possiamo fare un controllo per cortesia?”

Parte con il teatrino: “Ma perché? Ma io non ho fatto niente! Ma questa è persecuzione!”