Ore 23.00, solito bar.
Ci sono circa 35 gradi e c’è un’afa terribile, la migliore combo quando lavori senza aria condizionata e con la divisa.
Entrano due coppie che decidono di accomodarsi.
Mi avvicino per la comanda, i primi tre ordinano senza problemi (due coca zero ed un succo) e manca solo lei..
“Prego signora, per lei?”
“Una redbull zero.”
Tutto ciò senza guardarmi in faccia e iniziando subito dopo a parlare con gli altri.
“Mi scusi purtroppo non la ho.”
“Ma com’è possibile? Cioè questo locale dovrebbe un attimino evolversi, siete gli unici in zona a non averla.”
“Mi spiace, ho la coca zero, il thè zero, la birra zero, ma la red-bull la ho soltanto al cocco, all’anguria e quella classica.”
“Mah, inaccettabile. Cioè veramente manco nel terzo mondo. Va be’ va’, portami una coca zero. Devi capire però che così facendo non potrete mai avere un futuro come bar.”
“La ringrazio per la premura, ma, ringraziando il cielo, siamo qui da 96 anni. Preparo subito il vostro ordine.”
E vado via.
Ora, ma puoi fare una menata assurda per una red-bull del cavolo?
Comunque mi ha guardato per tutta la sua permanenza, spettegolando con l’altra tizia.