Dieci minuti. Quindici. La signora intanto sbriciola in pace il cornetto, guarda intorno infastidita, e poi — come se nulla fosse — si lamenta:

“E però adesso sei troppo lenta, eh… A questo punto il caffè me lo facevo a casa!”

La barista abbozza un sorriso. “Vuole il caffè adesso o preferisce aspettare un altro po’?”

Lei sbuffa: “Fallo và, ma non farlo bollente che poi mi ustiono!”

E in quel momento la barista capisce che, forse, il problema non è il tempismo. È la scienza arcana di accontentare chi è venuto al mondo solo per contraddirsi da solo.