Lavoravo in un noto pub di Bari Vecchia per mantenermi come fuori sede.
Oggi si parla della Madre Top.
La madre e il marito, con il figlio di 2-3 anni, prendono un caffè e chiedono al piccolo cosa vuole. Lui non risponde.
“Vuoi anche tu il caffè come la mamma?”
Il figlio muto.
La madre insiste: “Dai vuoi il caffè anche tu? Facciamo mettere pure il latte, si chiama Ca-pppu-ggi-noo”.
Il figlio, dopo varie insistenze, fa si con la testolina.
“Sei sicuro? Guarda che se lo ordino poi te lo devi bere! Noi l’abbiamo già bevuto. SEI SICUROOO?”
Lui accenna di sì.
“Un cappuggino!” dice la signora rivolgendosi a me.
“Signora, forse il bambino preferisce un succo di frutta? Abbiamo tutti i gusti”.
“No no, va bene questo, basta che se lo beve una volta che lo ordiniamo”.
“Signora, ma lo ha mai bevuto? Non mi sembra il caso di dare il caffè a un bambino, poi come vuole”.
“E CHE FFAAAÀ”.
Le porto il cappuccio e attendo per assistere alla sconfortante scena del minore sotto sostanze nervine.
Il piccolo lo assaggia e…
PUUUH sputa il caffè!
“Come non ti piace? Aggiungiamo lo zucchero? Se poi non te lo bevi noi non lo beviamo così dolce”.
Zucchero in abbondanza.
Nuovo assaggio.
Nuova sputazzata.
“Ecco adesso chi se lo deve bere mo? Ormai ce lo hai fatto prendere!”
Il bambino scende dallo sgabello totalmente disinteressato mentre mamma e papà cercano di bere quell’intruglio di caffeina, latte, glassa stra-zuccherata, condito allo sputazzo di infante.
Nel quadretto c’è la decorazione della mamma che ogni tanto dice: “Ecco ce lo ha fatto prendere e non lo vuole”.
Lascia un commento