Faccio il piastrellista da vent’anni, e ormai ne ho viste di ogni tipo: case mezze demolite, clienti che cambiano idea ogni due giorni, bagni stretti come sgabuzzini. Ma la scena più assurda mi è successa in un cantiere in centro, una ristrutturazione in un appartamento d’epoca.

Entro il primo giorno e trovo la padrona di casa, una signora elegante sulla sessantina, vestita come se stesse andando a teatro. Si presenta con un sorriso, poi mi accompagna nella cucina dove dovevo rifare il pavimento con delle mattonelle esagonali — roba moderna ma con un tocco vintage, molto bella.

Tiro fuori gli attrezzi, prendo le misure, preparo tutto. Al momento di iniziare, lei si avvicina con un’espressione seria e mi dice:

— Scusi, può lasciare *volutamente* una mattonella storta?

Mi fermo.
— Come scusi?
— Una sola. Ma ben visibile. Deve essere imperfetta. Un piccolo errore.