Capisco subito che ci vede poco. Alza lo sguardo — io sono alto 1,90 — mi fissa e parte con la sfuriata.

TU, MALEDETTO! CHE CAVOLO HAI COMBINATO?!

Io, basito: “Scusi, ci conosciamo?”

NON FARE IL FURBO! DEVI STARE LONTANO DA MIA MOGLIE!

“…Scusi?”

TU, COL TUO LAVORO, LE RONZI ATTORNO. STAI LONTANO DA LEI!

A quel punto cerco di mantenere la calma, anche se dentro ho una tempesta emotiva tra l’incredulo e l’isterico.

“Guardi, io non so nemmeno chi sia sua moglie…”

Lui urla ancora più forte, minaccioso:

NON FARE IL FURBO O TI AMMAZZO! E SCORDATI DI TORNARE NEL TUO NEGOZIO!

Non ho resistito: sono scoppiato a ridere. Ma non per prenderlo in giro — era tutto talmente assurdo che non potevo trattenermi. E niente…

NON LO AVESSI MAI FATTO.

Tempo 0,005 secondi e mi ritrovo un bastone piantato in fronte. Giuro, ho buoni riflessi, ma questo era un colpo da Bastone Nero, 50° dan. Neanche nei videogiochi li vedi partire così.

Mi rimetto in piedi pronto a difendermi, quando vedo una signora correre verso di noi. Arriva, lo blocca al volo e cerca di calmarlo, anche se lui ancora bofonchia minacce a metà tra il dialetto e il latino da messa nera.

Poi lei — che scopro essere la badante — gli passa un paio di occhiali. Il vecchio me li prende, se li infila, mi guarda…
…poi guarda il negozio alle mie spalle…
…poi guarda di nuovo me.