Lavoro in un negozio di telefonia come addetta alle vendite. Sono sola a servire e in quel momento si era riempito il negozio. Tra gli altri, arriva una cliente accompagnata dal marito, entrambi sulla settantina, lei ben vestita e con indosso dei guantini di pizzo non intonati col vestito ma sicuramente una buona arma per proteggerla dal virus pandemico…
“Buongiorno signora, mi dica, come posso aiutarla?”
“Ah, ma l’altra volta c’erano due giovanotti qui, dove sono finiti?”
L’ultima volta era venuta quasi due anni prima.
“Guardi signora, adesso ci sono io, come posso aiutarla?”
“È che i giovanotti mi hanno aiutata a passare dall’operatore x all’operatore y facendomi la gentilezza di farmi fare la ricarica sul mio conto in banca”.
“Si, quindi che succede? Le si è staccato il rid? Possiamo riagganciarlo se vuole, però deve attendere un attimo che termino con questo cliente”.
“Ma guardi, io veramente saranno 7/8 mesi che ho distrutto il telefono a martellate ma niente, mi continuano ad arrivare le fatture dell’operatore y”.
La guardo e cerco di capire se ho sentito bene
“Ma signora, in che senso, scusi?”
“Si, mi sono messa sotto i piedi il cellulare e poi l’ho preso a martellate, ma niente, le fatture arrivano ancora”.
“Ah si, ecco, veramente c’è un modo molto più semplice per non far arrivare le fatture sa? Basta…” e mi interrompe.

“Ah, ma sa, io ho chiamato il servizio clienti dicendo che avevo distrutto il cellulare e che quindi non mi dovevano più inviare le fatture, ma continuano ad arrivare”.
Ho soffocato una mega risata e ho guardato gli altri clienti, stupiti anche loro da quello che avevano appena ascoltato, cercando di raccogliere le idee su come dire alla cliente che deve fare una disdetta scritta.