Poi, con la stessa inflessibilità di prima:
“Voglio dieci francesini.”

Resto perplessa. Lo ripeto ancora, lentamente, come se le parole potessero improvvisamente avere un effetto diverso:
“…mi spiace, ne ho solo sei.”

Lui sospira, scuote leggermente la testa, alza le spalle.
“Non so che dirle.”

E se ne va.
Così.
Senza prendere nemmeno quei sei, né guardare altro.
Come se tutto il resto del pane non esistesse.

Sono passati dieci minuti e io sono ancora qui, con il cestino dei francesini dimezzato… e una domanda in testa:
Ma cosa pensava succedesse? Che li materializzassi?