Pausa.
Lui si avvicina, aggrotta la fronte.
— “Cavolo. Aspetti eh.”
Riguarda bene.
— “Ah! Aspetti! No, è che è la galleria di mia moglie… e prima avevamo cercato una torta, poi siamo andati a vedere che fare per pranzo. Aspetti che torno indietro.”

Scrolla. Scrolla.
Trova una seconda immagine. Finalmente: una torta a piani con fiori freschi, panna e lamponi.
— “Eccola! Questa è quella giusta. È bellissima, vero?”

Annuisco, sollevata.
— “Certo, possiamo farla. Di che misura?”
— “Eh… quanti chili per venti persone?”

(Sospiro interno.)
— “Dipende dal tipo di farcitura, ma direi una torta da 3-4 kg, se vuole anche un po’ di scenografia.”
Lui ci pensa.
— “E se invece ne faccio due da due chili? Così ne avanza.”

(Altro sospiro.)
— “Va benissimo.”
— “E possiamo farla a forma di cuore?”

E niente, torniamo da capo. La torta nella foto è rotonda.
— “Certo, ma non sarà identica alla foto. Posso mantenere lo stile, ma se cambiamo forma cambia anche un po’ l’aspetto.”