Lavoro in una pelletteria. Piccolo negozio, ben curato, borsa vera pelle, portafogli belli, clienti… variabili.

Un giorno entra una signora sui 50 Gira, tocca tutto con la punta delle dita, tipo perizia forense, e si ferma su una borsa verde salvia in pelle martellata.

“Scusi, questa è vera pelle o è pelle ecologica vera?”

Già lì ho capito che sarebbe stata lunga.
Le dico: “È vera pelle, fiore martellato, produzione italiana.”

Lei fa la faccia di chi ha appena scoperto che il suo oroscopo aveva torto.
“Eh, no. Cercavo una cosa finta, ma fatta bene… che però sembri vera… ma che sia ecologica vera, cioè finta ma seria. Capisce?”

No, non capisco. Ma annuisco.

Poi mi chiede se abbiamo borse fatte col cactus.
“Cactus, sì. Le ho viste su Instagram. Bellissime.”

Mi mostra il video e io “Signora sono fatte con IA”.

Le dico che no, non trattiamo ancora materiali vegetali alternativi.
“Pazienza, ma queste borse qui com’è che sono dentro? Perché io nelle borse troppo ordinate mi perdo. Mi serve una borsa caotica.”