Gli spieghiamo tutto con calma, punto per punto. Alla fine resta zitto per un po’, poi dice solo:
«Ok. Ho fatto lo sbruffone. Ho sbagliato. Ma ora che faccio?»
Non c’è molto da fare. Gli offriamo comunque una via per regolarizzare la situazione in modo da sbloccare almeno una parte del conto. Accetta. Ma si capisce che gli brucia.
Da allora ha pagato ogni singola rata puntuale, come un orologio svizzero.
Non so se ha imparato l’umiltà o se semplicemente ha capito che non siamo qui a scherzare.
Ma ogni tanto, quando vedo una nuova pratica con toni arroganti, penso: tranquillo, la ruota gira. E quando lo fa, non avvisa.
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