La guardo.
Spero stia scherzando. Non lo è.

— *No, signora. Le ciabatte non si mangiano. Anche se certe cucine…*

(Ok, questo l’ho solo pensato.)

— *Comunque no, è uno sconto solo sul cibo.*

— *E il detersivo? Serve per lavare i piatti! E i piatti servono per mangiare! Quindi?*

— *Capisco il ragionamento, ma no. Non è considerato alimento.*

— *Quindi io spendo soldi e voi mi fate lo sconto sull’acqua? Ma dai. È una truffa legalizzata!*

Mi fermo.
Respiro.
Guardo il collega che sta fingendo di riordinare i sacchetti, ma in realtà si sta allontanando strategicamente.

— *Lo sconto è automatico. Viene applicato solo a ciò che rientra nella categoria “alimentare”.*

Lei borbotta, paga comunque (con la faccia di chi sta finanziando una dittatura), prende la busta e se ne va.

Ma non prima di lanciare la frase definitiva:

— *Vergogna. La prossima volta porto un panino e vediamo se almeno su quello lo sconto me lo fate.*