Io deglutisco.
«Signora… 70 euro per una valigia artigianale in Italia, onestamente, è poco realistico. Solo la zip di quel tipo lì costa quasi la metà. Le valigie buone, fatte come si deve, partono almeno da 120-130 euro.»

E da lì… parte.

«Ma voi venditori siete tutti uguali! Ma secondo lei io spendo 130 euro per una valigia? Ma scusi, per andare in vacanza devo vendere un rene? E poi chi l’ha detto che le vostre sono migliori? Magari si rompono uguale! E poi io ho un amico che fa pelletteria a mano, solo che adesso è all’estero, se no me la faceva lui!»

Provo a calmarla. A spiegare. A mostrarle un modello robusto, con rinforzi in alluminio e guscio antiurto.
Ma niente.
Lei vuole “artigianale ma come quelle da mercato”, e guai a dirle che è un controsenso.

Poi, mentre il clima sta per degenerare… entra un’altra cliente.
Tranquilla, zaino in spalla, cammina con passo sicuro e ha in mano una valigia rossa.
Una delle nostre.
Un modello che non vendiamo più da anni.

Si avvicina al banco, sorridente:
«Ciao! Mi si è un po’ rotta la maniglia telescopica. C’è modo di sistemarla? Per il resto è ancora perfetta, sai? Ce l’ho da… mmm… sì, almeno dieci anni!»