Dieci anni.

Il silenzio che cade nel negozio è quasi cinematografico.
La signora polemica si gira. Guarda la valigia. Guarda me. Poi guarda l’altra cliente.
Dieci anni.

Io sorrido con un briciolo di vendetta gentile e dico:
«Eh sì, è uno dei nostri modelli storici. Li faceva ancora l’azienda artigianale di Torino, interamente in Italia. Lo sa?»

La signora nuova annuisce:
«Sì sì, l’ho sempre adorata. È passata in stiva chissà quante volte, ma non si è mai rotta. E la zip non mi ha mai lasciata a piedi. Mi hanno anche offerto di cambiarla l’anno scorso con una nuova, ma ci sono affezionata.»

E mentre racconta, sorride. Senza presunzione.
Solo con soddisfazione vera.

L’altra signora, quella della valigia “artigianale da 70 euro”, ora è zitta.
La sua arroganza si è sgonfiata come un trolley pieghevole di terza scelta.

«Beh… allora… magari ci penso, eh. Magari torno.»
E se ne va.
Così com’era arrivata.
Con passo meno sicuro, e senza nemmeno più parlare di pelletteria.

Io e l’altra cliente ci scambiamo uno sguardo complice.
Una valigia da dieci anni.
Un cliente soddisfatto.
Zero polemiche.