**«Salve, SONO IO. Volevo dirle che ancora non mi ha chiamato NESSUNO.»**

Pausa.

**«…Nessuno chi?»**
(Perché io non sono l’ufficio tecnico. E nemmeno la cabina di regia di X-Factor.)

**«I suoi colleghi! Quelli che dovevano richiamarmi LUNEDÌ! Lei me l’aveva detto DI PERSONA la settimana scorsa!»**

E lì, un secondo di silenzio nella mia testa, poi la realizzo.

**Sabato. Lei parla di un lunedì che non è ancora passato.**
Secondo lei siamo già nel futuro.
Oppure, il tempo è un’opinione.

Cerco di tenere la calma:
**«Signora… oggi è sabato. Lunedì… non c’è ancora stato.»**

Lei si inalbera subito, tono da professoressa offesa:

**«No, no, io con lei ho parlato martedì scorso! Lei ha detto lunedì! Ora è sabato e nessuno mi ha chiamata!»**

E lì, mi scappa. Sarà stato il caldo, l’umidità, o il fatto che ho appena finito di sistemare 15 chiamate urgenti prima delle 10:30.

**«Ahhh, quindi lei è la mia vicina d’ombrellone al mare… perché se mi ha visto martedì scorso mentre ero chiuso in ufficio… o è una veggente, o mi ha confuso con un altro!»**

CLICK.
Telefono riagganciato. Secco. Violento.