Nemmeno un «grazie», un «scusi», o un insulto a chiudere con stile.
Resto lì, col cellulare in mano e un’unica, seria domanda nella testa:
**Lunedì viene dopo sabato, vero?**
Perché a questo punto… magari mi sbaglio io. Magari nel multiverso dei clienti, il tempo è circolare, o a zig-zag, o basato sull’umore.
Magari se dici “lunedì prossimo”, loro capiscono “ieri mattina”, e se dici “le faccio sapere”, per loro è “tra 15 secondi”.
I clienti… questo misterioso mondo parallelo dove il calendario non conta e la colpa è sempre tua.
Vabbè.
Buon sabato.
**E buon lunedì (quando arriva davvero).**
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