CENTRO BENESSERE
Sto facendo i piedi ad una signora che, nel mentre, mi sta raccontando tutta la vita di suo figlio: quando è nato, il militare, la laurea, il matrimonio, ecc… Ad un certo punto tira fuori questa perla:
“Sai, mio figlio appena laureato in giurisprudenza ha deciso di provare vari concorsi per vedere se trovava un posto da dirigente in qualche azienda, tipo la USL sai? E intanto lavorava, faceva… come si chiama? Il brigantato, sì. Faceva il brigantato in uno studio di avvocati.”
“Ah, quindi andava a rubare?”
Lo so, è una battuta triste, ma mi è venuta spontanea, e poi sinceramente pensavo che capisse al volo di aver sbagliato parola.
“In che senso?”
“Scherzavo… Si chiama praticantato.”
“Noooo, non faceva quello! Faceva proprio il brigantato, dai che lo sai cos’è…”
“Sì, io ho capito, ma si chiama praticantato.”
“No no, ti dico di no. Faceva… dai… quando vai a imparare un lavoro… come si chiama???
“Gliel’ho detto, praticantato… Perché si va a fare pratica, appunto. Ad imparare un mestiere.”
“Non si chiama così! Si chiama… possibile che non sia brigantato? Secondo me è brigantato.”
“Ma non esiste questa parola…”
“Mmh… Senti, lui stava lì, imparava e lo pagavano anche. Poco, ma lo pagavano.”
“Allora forse faceva il tirocinio, che poi non è che sia tanto diverso dal praticantato…”
“Eccolo. Sì! Proprio quello. Faceva quello. Il tirocinio. Ora mi ricordo. Brava.”
“Grazie!”
Ce l’abbiamo fatta! Forse…
“Ma quindi il brigantato non esiste…?”
“No. Temo di no.
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