Supermercato.
Cliente anziano, sempre molto cordiale.
Arriva alla mia cassa e inizia a caricare la merce sul rullo:
“Buongiorno, ha la carta fedeltà?”
“Certo, eccola.” e sorride, come sempre.
Inizio a battere la spesa e lui mi racconta: “Sa che vent’anni fa avevo un ristorante proprio qui vicino? Venivano sempre a pranzo dei dipendenti che lavoravano in questo negozio a quei tempi.”
“Ah sì? Vent’anni fa ho lavorato per un periodo qui, in questo punto vendita, infatti lei mi pareva un viso conosciuto.”
“Eh sì! Ho tenuto il ristorante per dodici anni, poi l’ho ceduto per andare in pensione. Mi ricordo che veniva sempre una coppia di suoi colleghi, credo dei responsabili, lei piccolina e molto carina e lui un bel giovanotto, un bel fisico, simpatico… Sembrava che ci fosse del tenero! Sa che la mia cuoca, una bella ragazza, era pure gelosa! Pare che si fosse invaghita di lui!” E ride divertito.

Spremo le meningi e come nei migliori film dove il passato appare come in tanti flash che raccontano brevi tratti di storia, mi rivedo leggiadro mentre con fare brillante converso al tavolo e di fronte ho la bellissima collega della pescheria.
Ora sono in negozio con lei che le strizzo l’occhio e le dico da lontano “Ci vediamo a pranzo”.
Ecco brindiamo all’ennesima mia boiata che ci ha fatto sputare il vino sul tavolo.
Ritorno con la mente al presente e riprendo il dialogo:
“Sa cosa le dico? Che la coppia di colleghi di cui parla eravamo la collega della pescheria ed io! Venivamo un paio di volte alla settimana, quando facevamo il rientro. Lo ricordo benissimo!”
“Ah! Era lei?”
“Sì, infatti come le ho detto prima, lei mi sembra un viso conosciuto.” e sorrido felice per quei bei ricordi dei tempi che furono.

Il cliente si sporge in avanti, oltre la cassa e mi osserva bene: “Ma era ben più magro, eh!”.
“E già…”
“E aveva ancora tutti i capelli! Insomma ERA un bel ragazzo!”