Biblioteca.
Premessa: Nella piccola biblioteca comunale che gestisco diamo la possibilità di effettuare stampe a pagamento, in modica quantità e con qualità base, perché non siamo una copisteria.
Arriva una ragazza sui 35 anni, utente che viene abitualmente ad utilizzare i nostri PC.
Dopo aver consultato la sua mail, viene al bancone a chiedermi di stamparle un allegato, perché non è capace a farlo da sé. Quindi, in barba alla sua privacy, apro l’allegato e scopro che si tratta della sua panoramica dentale.
La cosa mi lascia un po’ perplessa, ma mi faccio gli affari miei.
Le mostro la stampa che esce e lei: “Non va bene, l’immagine è troppo piccola.”
Ok. Torno al suo PC e gliela ingrandisco in modo proporzionale al foglio A4. Ma anche così non va bene.
Andando oltre al mio lavoro di bibliotecaria (e con gente in coda al bancone prestiti), le dico che, se vuole, posso ingrandirla passandola su un foglio A3, ma che probabilmente sarebbe venuta sgranata.
Lei risponde: “Non hai capito: deve essere della stessa dimensione dei miei denti.”