Fresca di giornata.
Non sono un commesso ma mi ritrovo spesso a contatto con la gente per lavoro.
Sono un fotografo sportivo, precisamente motorsport.
Mi dirigo verso il paddock da cui si accede al bordo pista.
Si entra solo con pass e pettorina numerata dopo aver passato una guardiola presidiata dalla vigilanza.
Quando arrivo, vedo le guardie circondate da un gruppo di ragazzotti (classici 18enni “appassionati” di motori).
Chiedo permesso per entrare; saluto la guardia di turno che mi controlla pass stampa e mi fa entrare.
Sento in lontananza qualche lamentela.
Oh! ma hai fatto entrare quel cinese! (sono filippino ma nato in Italia comunque)
“Lui lavora per gli organizzatori, abbia un po’ di rispetto.”
“Chi? Quel straccione? Lavora qui?”
……..
“Lo lasci in pace, è qui con me dalle 8:00. Ah, per sua informazione, solo le due macchine fotografiche che porta in spalla valgono 6mila euro l’una. Vede i due cannoni bianchi attaccati? Costano quanto le macchine. Quel ragazzo ha addosso attrezzatura che vale più delle vostre auto messe insieme. Adesso lasciate libera la zona o sarò costretto a farvi allontanare.”
lancia una madonna se ne và coi suoi amici
Bonus round.
Sono a bordo-pista ad aspettare il passaggio dei concorrenti.
Da dietro, mi vedo sfrecciare di fianco una bottiglia di plastica.
Mi giro e vedo questo “signore” che, a gesti, mi intima di spostarmi.
Avviso il marshall della situazione, lui via radio avvisa la direzione dell’autodromo dopo 5 minuti il tizio viene scortato fuori dalla sicurezza interna.