Sono il tizio della storia delle birre aperte, quello che lavora nella famosa catena di fast food (e, da adesso, quando racconterò le avventure che vivo quotidianamente, mi identificherò come “Il conte”, e non so nemmeno perchè).
Oggi vi racconto di una situazione che si ripete frequentemente nel posto in cui lavoro, prendendo come esempio un episodio che, a mio avviso, è stato il più eclatante nel suo genere .
La mansione che devo ricoprire, ancora una volta, è il servizio ai tavoli. Mi trovo davanti al banco per prendere i vassoi da consegnare, quando, all’improvviso, arriva lui.
Scusi, posso chiederle una cosa?
Io, sorridendo: “Certamente, mi dica pure”.
Per favore, potrebbe pulirmi il tavolo?
Certamente; quale tavolo è?
Lui, indicando genericamente tra tanti tavoli: “Lì”.
Scusi, c’è un po’ di confusione dove sta indicando; mi potrebbe accompagnare al tavolo, così glielo pulisco?
Ma no, guardi, è proprio quello lì (indicando sempre genericamente tra un sacco di tavoli).
Scusi, come le dicevo, ci sono tanti tavoli, e se indica genericamente non riesco a identificare il suo; se mi accompagna, o mi dice il numero del segnaposto, se lo ricorda, mi dà una grossa mano.
Guardi, è proprio quello lì.