Poi ci sono anche clienti più svegli, ma solo in apparenza, quelli che si preparano già la carta fedeltà e che chiedono spontaneamente un sacchetto, e tu ti rilassi e pensi che magari la giornata migliorerà: povera ingenua! Nello stesso istante in cui il pensiero positivo si fa largo nella tua testa, il cliente si tira giù allegramente la mascherina, si mette due dita in bocca e con un filo di saliva che unisce lingua e dita apre il sacchetto, tutto soddisfatto della sua impresa titanica:
“Eh sa, faccio sempre fatica, anche con quelli della frutta!”
Quando la giornata va proprio male, il simpatico cliente ripete la stessa operazione anche per sfilare le banconote o la carta dal portafoglio e, con un sorriso a 32 denti che noti anche sotto la mascherina, ti porge i soldi misti a saliva, e tu trattieni un’altro “ma porca pu***”.

Poi ci sono loro, quelli della frutta e della verdura mai pesata: sono soprattutto gli stranieri, ma c’è anche una buona fetta di clienti locali.

“Signora, non ha pesato le mele, vuole andare a pesarle adesso per favore?”
E lì comincia un lungo viaggio da parte del cliente alla ricerca del numero giusto da premere e delle bilance, che a confronto l’Odissea è stata una scampagnata.
Intanto la fila in cassa aumenta, i clienti a sbuffare sono passati da uno a quattro e tu ti guardi intorno sperando che tutto finisca presto.

Un altro cliente tipo che ogni giorno arrivata al supermercato è quello che entra per comprare solo una bottiglietta di acqua, una lattina di Coca Cola o un pacco di caramelle, e fino qui nulla da obiettare, ci mancherebbe.