Bar, orario morto.
Ci sono due clienti nel bar, uno che conosco e con cui ho confidenza, l’altro che non ho mai visto.
Col primo sto parlando del mio percorso di studi, mi dice che è appassionato e scambiamo un paio di battute mentre servo anche l’altro.
“Allora: due Coca, una Tassoni, una Schweppes, una Heineken e due buste di patatine. Sono 11 euro, grazie.”
Lui mi porge la banconota da 20 ed io mi appresto a prendere il resto.
“Maaaa… se io ti dessi 1€, quanto avrei di resto?”
Pensando ad una persona con discalculia, gli rispondo tranquillamente:
“Se mi desse 1€, dovrei darle 10€ di resto.”
“Mh. E se ti dessi 5€?”
“Gliene darei 14, di resto. Scusi ma vuole che le cambi dei soldi?”
“No, volevo controllare che non stessi dicendo cazz*** sull’università. Effettivamente i conti li sai fare, puoi fare ingegneria.”
Sono rimasta un attimo in silenzio, poi ho risposto di botto.
“Guardi che per saper fare le operazioni di somma e sottrazione è necessario aver finito le scuole elementari. Questi sono i 9€ e lo scontrino, buona giornata.”
E non l’ho più calcolato. Ora, posso tollerare tutto, ma chi sei per farmi l’interrogazione di matematica mentre sto lavorando?
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