Io prendo il ragazzo e lo accompagno nella cabina 2. La mia collega, che già con l’italiano si distrae, con l’inglese proprio zero. Però ha esperienza e riesce comunque a spiegarsi bene a gesti. Fa entrare la ragazza nella cabina 1, le indica il lettino, lo slip monouso, le fa il classico gesto del “spogliati e stenditi a pancia in giù”, poi esce e la lascia sistemarsi.
Passano un paio di minuti. Collega bussa, entra… e si blocca.
Mi chiama sottovoce:
“Vieni un attimo.”
Entro nella stanza e… giuro che mi trattengo dal ridere solo perché la ragazza è lì, seria come una suora a messa. È stesa sul lettino, sì. Ma… lo slip monouso ce l’ha infilato in testa. Sì, proprio così. Le fascette ben sistemate dietro le orecchie, tipo mascherina, e il triangolino del tanga come se fosse un ridicolo berretto da notte.
Tranquillissima, come se fosse la cosa più normale del mondo.
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