Location: ufficio postale Parma.

Cliente: ragazza sui 30 anni.

“Buongiorno, mi dica!”

“Devo fare una spedizione, come posso sapere se la ricevono?”

“Deve compilare la ricevuta di ritorno.”

“E quanto mi costa? Mi faccia pagare poco, eh!”

“Il costo non lo decido io, va in base al peso di quello che deve inviare… cosa deve spedire?”

“Questo.”
ovvero una sorta di lettera grande come un A4 di cartoncino ondulato, aperta ai lati e chiusa con uno spago, con fiori secchi attaccati (molto bella a dire il vero).

“Guardi, non penso che così la possa spedire, a parte essere aperta ai lati, il cordoncino si potrebbe impigliare o aprire e il contenuto uscire… Dovrebbe metterla in una busta di carta per sicurezza”

“No, no! Voglio che si veda, quando la persona la riceve deve vederla subito…”

“Capisco, ma la posta viene trasportata in sacchi e così com’è rischia che si distrugga.. Magari può metterla in una busta di plastica trasparente?”

“No, assolutamente no, sono contraria alla plastica… Ma lei non può dire al postino di fare attenzione?”

“Guardi che io non so chi sarà il postino che la consegnerà, la posta di Parma passa tutta per il centro di smistamento di Bologna per poi andare a destinazione…”

“Ah, perché? Io la devo spedire alla mia vicina di casa… Non la deve mandare a Bologna!”

“Guardi che è così che funziona, non lo decidiamo noi, ma il servizio postale italiano.”

“Da noi in Puglia non funziona così…”

(smarrimento)

“Mi spiace non so che dirle, cosa vuole fare? Se ci vuole riflettere, intanto io servirei il prossimo cliente…”