Anni fa, lavoravo come cameriera di sala nel ristorante zona mare di un mio amico che, oltre a gestire il locale, preparava personalmente ogni giorno pane e pasta fresca.
Spesso, perciò, ci raggiungeva a servizio iniziato.
Premetto che al ristorante si accede tramite una scala che costeggia il giardino privato e porta al terrazzo panoramico vista mare, dove in un angolo c’è una scala in legno più piccola che conduce al giardino ed al terrazzino privato della cucina, per questo, a volte, veniva usata anche da noi del personale per fare prima.
Una sera, pieno agosto, arrivano dieci persone chiedendo un tavolo, ma eravamo già al completo. Una delle signore allora chiede di sedersi nel terrazzino privato, ma anche volendo accontentarli, al massimo potevano entrare in 6. Iniziano a chiedere del proprietario insistendo che sono suoi grandi amici. Chiedo gentilmente ancora una volta di pazientare, che sarebbe arrivato di lì a poco, ma purtroppo non potevamo accontentarli e do il nostro bigliettino consigliando di prenotare in anticipo per le successive sere.
Tutto ciò per una decina di minuti, fino a quando la signora che continuava a ribadire di essere grande amica del proprietario chiamandolo per nome, mi dice:”Lei è la moglie?” E qui non ho resistito: “Signora, mi scusi, ma se davvero è grande amica di ×××× saprebbe che non sono xxxxx!”