Negozio di alimenti e accessori per animali. Sabato mattina, sconto 10% sul totale della spesa esclusi i farmaci, coda chilometrica in cassa all’ora di punta.

“Buongiorno!”

“Vorrei un antipulci per il mio gatto.”
Le mostro i vari prodotti (sotto ogni confezione c’è il cartellino col prezzo)

“Me li fa vedere?”

“Prego.”
Prendo le tre confezioni e le metto sul bancone.

“Ma quanto costano?”

“I prezzi li vede qua, signora.”

“Non ci vedo e mi sono dimenticata gli occhiali.”
Le dico i vari prezzi e lei le prende una ad una guardandole.

Intanto che sceglie, aiuto la collega in cassa così faccio andare avanti la coda.

“Perché? Non ho mica finito, ho ancora delle domande da fare!”

“Mi dica.”

“Ah! non mi piace il suo atteggiamento, se non ha la pazienza per servirmi, mi chiami il suo responsabile, così forse saprà che personale ha assunto!”

“Non c’è bisogno di alterarsi signora, l’ho vista un po’ indecisa sulla scelta quindi volevo solo aiutare la collega con la fila in cassa.”

“Non me ne frega niente della gente in fila, questo è il mio turno e tu mi devi servire come si deve, se no me ne vado!”
Mi sono morsa la lingua per non mandarla a quel paese e ho proseguito la vendita. Quando è uscita, è arrivato in cassa un cliente della stessa età:

“Per certa gente la bocca dovrebbe essere un cofanetto da tenere sempre chiuso.”
Non poteva dirlo meglio.