Giugno 2020, lenta ripresa dopo il lockdown. Vado dal mio concessionario per prendere un appuntamento per il tagliando alla macchina, e mentre sono nell’ufficio squilla il telefono. L’impiegato che mi stava seguendo si scusa e risponde.
“Buongiorno signora… Sì, abbiamo riaperto… Sì, facciamo i tagliandi… Sì, bisogna prenotare l’appuntamento.”
A quel punto mette in vivavoce per consultare più comodamente l’agenda sul computer e sento la signora che dice: “Ma date anche l’auto di cortesia?”.
Lui gentilmente risponde: “Certo signora, ma dipende dalla disponibilità che abbiamo. Possiamo fissare l’appuntamento in un giorno in cui sono sicuro di averne una da darle, solo un attimo che guardo”.
E allora lei: “Ecco, grazie, però io vorrei che mi deste come auto di cortesia un’auto nuova. Non gradisco utilizzare una macchina che sia già stata toccata da qualcun altro”.
Lui mi guarda sconsolato in cerca di conforto mentre io trattengo una risata con gli occhi fuori dalle orbite.
Stima infinita per il suo fair play e la sua faccia tosta: “Signora, in tempi di Covid sanifichiamo ogni auto che esce dalla nostra officina. Non posso garantirle che la macchina che le daremo sarà appena arrivata dalla casa madre, ma faremo il possibile.”