Sono un receptionist da ormai 8 anni. Primo anno che lavoravo come portiere notturno. Ore 2.00, squilla il telefono.

“Ricevimento, buonasera.”
“Scusi per il disturbo, è la camera **. Volevo avvisarla che attorno alla mia camera è più di mezz’ora che si aggira un uomo con le braghe calate. Può verificare?”
Sbigottito, chiamo la guardia e lo mando in perlustrazione. 20 minuti dopo esito negativo, quindi penso ad uno scherzo di pessimo gusto.

Squilla di nuovo il telefono, stavolta è un ospite tedesco che in inglese mi parla di un “Naked man near my room”.
A questo punto mando la guardia a presidiare la zona e dopo oltre un’ora mi chiama: uomo individuato, è alla ricerca di qualcosa per coprirlo. Lo porta in Reception coperto con un piumone. È in stato confusionale, ma lo riconosco: fa parte di un gruppo di svizzeri arrivato il giorno prima. Chiamo il capogruppo, che arriva in pochi minuti. Come se non fossimo in compagnia di un uomo con le pa**e all’aria, lo prende sottobraccio e chiacchierando amorevolmente lo porta via.

Pazzo direte voi? La mattina a colazione era in perfetta forma e salute, nessuno del gruppo ha mai commentato niente.
E poi mi si chiede che cosa mi perplime di questo lavoro.