Lavoravo in un ristorante, entra un cliente abituale:
“Ciao, so che abbiamo prenotato per 6, ma sai com’è, si sono aggiunti altri colleghi alla combriccola! (e ride)”
“Buongiorno a voi, quanti siete?”
Avevamo convenzioni con le ditte lì intorno, quindi a pranzo eravamo sempre strapieni e loro lo sapevano benissimo perché venivano a mangiare tutti i giorni.
“Eh… siamo diventati 13!”
E rideva, divertito.
“Eh signore, lo sa che a pranzo siamo sempre pieni… per questo vi chiediamo di prenotare prima”.
“Eh lo so, ma ci stringiamo dai, fallo per noi!”
“Guardi, non abbiamo tavoli a disposizione per far sedere 13 persone, dovevate essere in 6 e infatti vi avevamo preparato quel tavolo (e gliel’ho indicato)”.
“Ah va bene, sento cosa vogliono fare gli altri, allora (molto scocciato)”.
Io credevo fosse finita, ma mi ero illusa!
Vado in cucina a prendere dei piatti per un altro tavolo e quando entro in sala li vedo che prendono sedie da altri tavoli e provano a stringersi tutti e 13 nel tavolo da 6.
“Signori, cosa state facendo?”
“Ci stiamo accomodando al nostro tavolo! (E rideva, c*zz c’era da ridere sempre lo sa solo lui)”
“No signori, scusatemi ma non funziona così. Non riusciamo neanche a passare per raggiungere gli altri tavoli e comunque le sedie servono per gli altri tavoli! Avete prenotato per 6, non possiamo stravolgere la sala perché siete arrivati in 13”.
Loro cominciano a borbottare e dopo 10 minuti buoni escono a fumare davanti al ristorante per affacciarsi ogni circa 5 minuti chiedendo: “Maaa si è liberato qualche posto?”
Io volevo rispondere: “Si, nel tuo cervello c’è un sacco di posto vuoto”.