Ho un negozio da parrucchiere in una piazza tranquilla di paese. Il sabato, per me, è una giornata rilassata: apro un po’ più tardi, mi prendo il tempo per pulire con calma la vetrina — ci tengo parecchio — e dare una sistemata all’ingresso.
Sotto la palazzina ci siamo in tre: una Lottomatica, un’agenzia di assicurazioni auto e io, che taglio i capelli. Semplice.
Sono lì fuori che pulisco con la mia solita musica in sottofondo quando, verso le 9:30, in lontananza sento un vociare… anzi no: bestemmie. A raffica. Mi giro e vedo un vecchietto che avanza lentamente dal fondo della piazza: cappello in testa, bastone in mano, aria da reduce di guerra con le vene del collo già belle in evidenza.
50 metri: urla da far tremare i vetri, i piccioni in volo come se fosse scoppiato un petardo.
40 metri: continua a sbraitare, sempre più vicino.
30 metri: bestemmia in rotazione ciclica, credo sia al terzo giro completo del calendario liturgico.
20 metri: niente cantiere aperto nei paraggi… che sfortuna.
10 metri: inizio a realizzare che potrebbe davvero venire da me.
5 metri: ormai è chiaro, la traiettoria è quella.
1 metro: mi si pianta davanti e quasi mi sbatte contro.
22 Ottobre, 2022 alle 6:24 pm
Quando hai un rancore così forte che nemmeno l’Alzheimer te lo cancella..
Che lo sorveglino meglio, comunque, prima che faccia del male a qualcuno o che qualcuno non accetti di essere preso a bastonate e gliele restituisca.