“Sì… roba profonda ma non troppo. Con significato, ma leggera. Tipo… Nicholas Sparks però scritto da Freud.”
Rimango in silenzio. Lui continua:
“Ah, e magari con un colpo di scena. Ma anche romantico. Ma che non parli troppo d’amore.”
Gli propongo un paio di titoli che potrebbero fare al caso suo. Li guarda come se fossero codici fiscali. Poi sorride e dice:
“No, guarda, forse meglio un libro con la copertina viola. Ha detto che il viola la rilassa.”
Cerco nei miei archivi mentali se esiste un algoritmo che colleghi il colore della copertina all’umore del lettore. Poi lo accompagno a un romanzo che, per puro caso, ha una sovracoperta viola. Lo prende.
Dopo due minuti torna:
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