Negozio di cartucce per stampanti.
Viene una ragazza a comprare un toner, al momento di pagare mi dice: “Ha detto il mio titolare che qui da voi ha lo sconto”.
“Ok, a che nome abbiamo fatturato? Così controllo il prezzo a voi riservato.”
“No, non ha fatto fattura.”
“Ok, mi dice comunque il suo nome, l’avrò registrato per assicurargli lo sconto nel tempo.”
“Non è registrato.”
“Ok, lo registriamo subito così posso assicurargli lo sconto nei prossimi acquisti.”
“Non vuole essere registrato.”
“Mi dispiace, ma non posso applicare sconti a chiunque si presenti dicendomi che ne ha diritto. Basta solo il nome, non metterò altri dati personali.”
“Ha detto di no, vabbè dammelo lo stesso, riferisco al titolare e deciderà lui.”
Paga prezzo pieno e se ne va.
Questa scenetta si ripete un paio di volte ancora.
Finalmente si presenta il titolare:” Mando sempre la mia segretaria a comprare il toner e lei continua a non farle lo sconto. Quindi non verrò più a comprare da voi.”
“Ok.”
“Ormai la riconoscete la ragazza, sa che compriamo qui, dovrebbe farglielo. Questa è l’ultima volta.”
“Ok.”
“Sa, ho comprato toner su internet,ma stampavano male.”
“Già…”
“Non me lo fa lo sconto?”
“Io devo attestare a chi ho fatto sconto, se lei mi lasciasse il suo nome…”
“Sono dati sensibili i miei, sono un avvocato.”
“Il suo nome di battesimo non è un dato sensibile, basta che io la riconosca nel tempo e possa giustificare la sua continuità negli acquisti da noi.”
“Come lei ben sa l’acquisto di toner è acquisto sensibile, sono dati sensibili quelli che mi chiede…”
“NO, non c’è niente di sensibile nell’acquistare toner, avvocà.”
“Comunque è l’ultima volta che vengo.”
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