Mi autodenuncio!

Giorni fa sono andato a fare rifornimento presso una stazione di benzina della mia zona. Ho inserito una certa somma di denaro nella colonnina self-service e ho fatto il pieno. Alla fine, però, avanzavano circa 15 euro che mi sono stati rimborsati come credito per un successivo rifornimento.

Qualche giorno dopo ho deciso di usufruire del buono e mi sono recato presso la stessa stazione, quindi ho preso lo scontrino con sopra le istruzioni per ottenere il carburante e ho provato a metterle in pratica.
Prima sorpresa: la procedura per il riaccredito sembrava totalmente diversa perché sullo scontrino c’era scritto che nel menu principale avrei dovuto trovare la voce “ottieni rimborso”, che invece era in un sottomenù denominato “altre azioni”; inoltre la procedura sembrava essere ben più articolata. Alla fine, comunque, riesco a trovare il form dove inserire il codice alfanumerico corrispondente al rimborso da ottenere.
E qui scoppia il dramma: inserisco il codice, ma viene rifiutato. Riprovo due, tre volte ma niente: considerate che ogni volta che sbagliavo il codice l’intera operazione veniva annullata e io dovevo ricominciare tutto da capo. Intanto, dietro la mia auto si forma una coda di auto in attesa di fare rifornimento, sempre più impazienti, il tutto sotto un sole cocente.
Mi tolgo di mezzo, parcheggio più avanti e mi reco al gabbiotto del benzinaio per chiedere lumi. Da bravo lettore di Commesso Perplesso cerco di essere il più gentile possibile e di illustrargli la situazione; ripercorriamo insieme la procedura passo passo, ma sembra che io non abbia commesso errori. Alla fine chiede di vedere lo scontrino, sai mai se c’è un errore nel codice, un numero che si legge male.
Per qualche istante lo vedo leggere decisamente perplesso le istruzioni. Ad un certo punto, prima sbianca, poi scoppia a ridere. “Signore” dice “questo è uno scontrino della Q7. Noi siamo la IT. La stazione Q7 sta 700 metri più avanti!”.

Volevo sprofondare