Negozio di bubble tea.
Io e il mio ragazzo ci stiamo tranquillamente gustando i nostri bubble tea, quando, al tavolo accanto, si presenta una famigliola felice, con madre evidentemente spaesata, ma estasiata dall’estetica del locale, padre mezzo scazzato e bimba di circa 10 anni.
Arriva il cameriere, che gentilmente porge due menù; la signora gli sorride e, con sguardo vacuo, mette da parte il menù e lo ferma: “Scusa, so che siete una yogurteria, ma potete fare una cioccolata calda per la bambina?”
Io, il mio ragazzo e soprattutto il cameriere rimaniamo in imbarazzato silenzio.
Il cameriere risponde: “Signora, mi scusi, ma qui serviamo bubble tea…”
Ah. E cosa sarebbe…? chiede, con sorriso ebete.
Il ragazzo, dopo altri attimi di spaesamento, spiega cosa sia, ovvero tè insaporiti con vari gusti, con bolle di gelatina, con latte o senza, in bicchieri di plastica sigillati, con cannuccia ampia per prendere le gelatine.
Quindi la signora, sempre con sorriso ebete, gli dice: “Ah, va bene. Allora una tazza di tè normale per la bambina.”
Signora, non lo facciamo così…
Nemmeno alla fragola?
…E avanti così per un po’, finché non prendono un tè alla fragola con gelatine alla fragola per la bimba.