Negozio di giocattoli, il mio compito è solo quello di fare pacchi regalo.
Periodo prima di Natale.
Entra una coppia di anziani e cominciano a guardare in giro.
Dopo una ventina di minuti, tornano alla cassa con 10 libri di diverse dimensioni.
Il signore esce e rimane solo la signora.
Mentre paga, le chiedo se vuole dei pacchi regalo (così mi porto avanti e lei non deve attendere troppo tempo).
Nessuna risposta.
Magari non ha sentito. Provo a richiedere e nessuna risposta.
Il mio collega chiede a sua volta, ma non risponde.
Pensando che non ne avesse bisogno, prendo i libri e li comincio ad imbustare, per porgerli alla signora.
“Beh ma che fa? Non fa il pacco regalo?”
Respirando tranquillamente: “Le chiedo scusa, glielo avevo chiesto diverse volte ma non mi ha risposto, quindi ho pensato che le servisse. Comunque ci metto un minuto non si preoccupi.”
“Non è compito suo pensare, se non rispondo è ovvio che vadano fatti.”
Io le vorrei far presente che ho a portata di mano sia diversi taglierini che forbici, ma mi ricordo che il carcere non è tra le mie prospettive.
“Perfetto. Glieli devo incartare uno per uno o posso fare anche un pacco unico?”
“Cosa cambia?”
Io sempre più allibita: “Se faccio uno per uno le verranno 10 libri incartati singolarmente, altrimenti un pacco unico, con i libri uno sopra l’altro e incartati tutti insieme.”
“Faccia tutti insieme così me ne vado”.