Lunedì pomeriggio, il giorno più affollato in assoluto: tra iscrizioni, richieste di prove gratuite e gente che non aveva mai visto un bilanciere in vita sua, io ero già con la testa che fumava. In segreteria avevo davanti una fila di tre persone, altre due che mi facevano segno da lontano con fogli in mano e il telefono che squillava senza pietà.

E lì entra lui: uomo sulla sessantina, un po’ rotondetto, con quell’aria da pensionato curioso che non ha fretta di nulla.
Si guarda attorno, occhi puntati verso la sala pesi al piano di sotto. Io pronto a spiegargli le differenze tra abbonamento mensile e annuale, invece lui si gira di scatto, mi fissa e dice:

“Scusi… sono entrato perché un mio amico mi ha detto che voi ce l’avete di sicuro.”

Io mi preparo a sentirne una delle solite: “un corso di yoga”, “uno sconto speciale”, “le cyclette con la TV incorporata”.
Invece… tira fuori dalla tasca dei tasselli da muro. Piccoli, grigi, ancora con un po’ di polvere di calce addosso.