Entra un cliente, sulla cinquantina, giacca leggera e passo deciso. Si ferma davanti al bancone, guarda un attimo e poi, senza troppi preamboli, dice:
“Vorrei dieci francesini.”

Do una rapida occhiata al cesto. Conto mentalmente. Sei.
Gli sorrido con gentilezza:
“Guardi, ne ho solo sei al momento. Però ho altri tipi di pane, anche con lo stesso impasto, se le va bene.”

Lui mi guarda come se gli avessi appena detto che il pane non esiste più.
“No, che non mi va bene. Io voglio dieci francesini.”

Cerco di mantenere la calma e il tono pacato.
“Capisco, ma purtroppo al momento ho solo questi sei. Se vuole, le posso consigliare questi filoncini—stesso impasto, cambiano solo la forma.”

“No.”

Silenzio.

Mi guarda.

Lo guardo.

Rimane lì, immobile, come se aspettasse che dal nulla comparissero altri quattro francesini.