Pizzeria.
Settimana di ferragosto, pizzeria strapiena.
Arrivano loro: prenotazione per 2 persone.
Si presentano in due, più bambino di circa 4 anni, più carrozzina gigante con neonato annesso.
Cerco di non deflagrare e trovo comunque un posto per l’allegra famigliola.
I suddetti genitori, divertiti, mandano subito il bambino di 4 anni a seguirmi per tutta la sala, disturbandomi e chiedendomi di portare le bevande, prendere la comanda, ecc.
A un certo punto, con 3 pizze bollenti in mano, mi sento tirare i pantaloni; mi giro di scatto e, per evitare di prendere in pieno il pargolo e ustionarlo, faccio una manovra che salva le pizze, ma che mi fa colare la mozzarella di bufala sul braccio (bestemmie mentali).
Oso, quindi, dire al bambino randagio: “Senti, ti devi sedere.”
Non avrei potuto dire cosa peggiore!
I genitori si inalberano, dandomi della maleducata, dicendomi che nessuno si può permettere di educare il loro già educatissimo figlio e vanno via, senza pagare le bevande, tra gli insulti e le urla della madre isterica.
Tempo dopo, li ho incontrati al supermercato: il suddetto principino educato aveva appena tirato giù l’espositore delle caramelle e la madre era appena fuori dalla porta per far fare la cacca alla bambina (terza figlia, a quanto pare) nell’aiuola del parcheggio.
No comment.