Dopo due mesi e mezzo di lockdown la gente può finalmente uscire di casa, se si attiene alle norme di distanziamento sociale (alcune delle quali, parliamoci chiaro, andrebbero osservate anche fuori da un’eventuale epidemia!), per andare a fare la spesa, prendersi un caffé al bar e comprare i giornali.

Tutto sommato la situazione nella mia città è perfettamente gestibile, la gente si comporta bene. Quasi tutta.

Mi reco presso un’edicola a gabbiotto e trovo una coda di cinque-sei persone, abbastanza strana per un luogo in cui non si deve sostare poi tanto; leggo nelle facce di chi era presente prima di me un certo fastidio. Dopo dieci minuti comprendo: dentro l’edicola dev’esserci qualcuno che si sta attardando.

Sbircio all’interno e noto una signora, mascherina rigorosamente sotto il naso, alla quale l’edicolante sta mostrando l’intero campionario di DVD, buste sorpresa, slime e qualsiasi altra cosa possa piacere a un bambino.