Mercoledì scorso, ristorante giapponese.
Finisco di servire a un tavolo quando entrano in due, un uomo e una donna, entrambi molto alla mano.
“È la prima volta che venite qui?”
“Sì, stai tranquilla, conosciamo il proprietario”
Dopo un paio d’ore arrivano alla cassa. E chi c’è in cassa? Il proprietario, cinese, ma che abita da quasi 20 anni in Italia.
Esordisce lei:
“Buongiorno caro, chiedo scusa, è possibile avere uno sconticino? Sa, siamo amici del proprietario, ci conosciamo da tantissimi anni e veniamo in questo ristorante da quasi trent’anni…”
Io ero impegnata a lavare tazzine e bicchieri, perciò ho sentito tutto e me la ridevo sotto i baffi.
“Guardi, signora, io lo sconto purtroppo non posso farlo perchè non la conosco e non credo abbia conosciuto il vecchio proprietario… Sa, questo ristorante ha solo quattro anni e lo abbiamo costruito da zero”
“Ma io mi ricordo che c’era un altro stabile, e il proprietario si chiamava Mario”
“Guardi, l’unico Mario che era in questo stabile era il proprietario di un sexy shop”
A quel punto mi sono allontanata. A forza di trattenere le risate mi ero messa a piangere.
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