Ristorante italiano su un’isola greca: intenditore di vini tedesco.
Entra una coppia, si guardano intorno, non salutano, stanno lì con la boccuccia a culo di gallina e mi fissano. Li saluto, chiedo loro se preferiscono stare fuori in zona fumatori o dentro in quella non fumatori, come faccio sempre. Non rispondono e si infilano dentro, sedendosi a un tavolo senza aspettare di essere accompagnati.
Sono di mezza età, tedeschi fino al midollo, freddissimi.
Ordinano una pizza in due e mezzo litro di vino sfuso, bianco, quello da poco.
Lui versa il vino nel bicchiere e lo fa roteare, sempre con la boccuccia a culo di gallina, lo annusa, lo fa roteare di nuovo, lo annusa di nuovo.
Lo assaggia appena appena con aria schifata e mi chiama.
Questo vino è aspro e non è di buona qualità.
Grazie ar ca**o penso, ma non lo dico. Rispondo invece: “É vino locale sfuso, quello che vendono tutti i locali dell’isola, costa poco, non è chiaramente un vino da intenditori.”
Cioè, se prendi un vino sfuso da 2,5€ a bicchiere, cosa ti aspetti?
Mi guardano schifatissimi, come se avessi detto loro che era in realtà spremuta di scarafaggi.
Prosegue imperterrito il Secco:
Ma nella lista dei vini avete vini di classe.
Sospiro.
Esattamente, signore, ma mi avete chiesto il mezzo litro di bianco, non la bottiglia di Greco di Tufo o di Malvasia Bianco.
Ah, ma noi pensavamo che ci avreste dato uno di quelli.
Ok, non ci siamo. Se ci sono bottiglie da TOT euro e “vino sfuso” da TOT euro circa un quinto dell’altro ci sarà un perché no? Cerco di spiegarglielo di nuovo, con calma.
Il tizio secco non ribatte. Appena mi volto per servire altri clienti chiama lo chef, che era anche parecchio impegnato, e gli ripete la lamentela. Lui ripete ciò che avevo detto io, quasi parola per parola.
Il Secco si agita, la moglie si incazza e chiede, sempre allo chef, di consigliare loro un vino “decente”.
Lui risponde che è compito mio, non suo (giustamente) e che sarei tornata da loro appena avessi fatto accomodare altri clienti che nel frattempo erano arrivati.
Decidono di passare a un rosso, lo chiedono corposo, consiglio un Primitivo. Non si fidano e chiedono nuovamente allo chef. Lui consiglia loro un Primitivo dopo che gli avevano chiesto un sauvignon rosso.
Ah, sti intenditori!
Specifico loro che il Primitivo va lasciato decantare, in quanto fortemente tannico e con un discreto fondo. Mi guardano stortissimo. Richiedono allo chef, che ri-conferma.
Il Secco afferra la bottiglia e sgargarozza il Primitivo nel bicchiere con delicatezza pari a quella di un panzer, fa roteare il bicchiere, colmo quasi fino all’orlo, alla velocità di un criceto sulla ruota e lo ingolla, così, vivo! Mi guarda con astio. Sorrido.
Porto loro la pizza, la guardano sempre un po’ così, con la boccuccia a culo di gallina, pensando magari che ci avessi sputato sopra, chissà. Poi restano lì, mangiucchiando e fissandomi brutto per tutto il tempo.
Io intanto servo gli altri tavoli, ci sono molti clienti abituali coi quali parlo e scherzo e mi informo su come va.
Seduti proprio dietro ai crucchi secchi c’è una coppia di clienti fissi, con il figlio che pretende la pappa ITALOS almeno una volta alla settimana. Un vero gourmet, lui: pasta, pizza e dessert, mica baubaumiciomicio! E mangia sempre di gusto, il che fa molto piacere alla nonna che è in me.
La Secca picchietta col dito sulla spalla della signora madre, che, da buona greca, aveva ascoltato tutto e le chiede, con un tono acido che avrebbe fatto seccare anche un cactus:
Anche voi qui per la prima volta?
La signora, con un sorriso tipo Stregatto, risponde: “Nooooo, noi veniamo qui un giorno sì e uno no, è il nostro ristorante preferito.”
Le volta nuovamente le spalle. Mi sorride, le sorrido. Il marito di lei, che parla italiano, mi dice:
Rompono il ca**o eh?
Eh.
Tedeschi vero?
Eh.
Non è finita qui, hanno rotto i cabasisi fino alla fine ma la taglio, è già troppo lunga così.
Spero solo che la Secca e il Secco, con i suoi mocassini blu e i calzini gialli non si facciano più vedere nè da noi nè in altri ristoranti dell’isola. Per il loro bene, sia chiaro.
P.S. alla fine hanno anche voluto il tappo per portarsi via la boccia di Primitivo, nella quale era rimasto solo il fondo. Contenti loro…
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