Silenzio.
Io lo guardo.
Poi guardo il cielo.
Poi il campo.
Poi di nuovo lui.

La palla parte. Vola alta. Va verso di lui.
Lui la colpisce con una rotazione così strana che atterra nel campo di padel accanto, sfiorando una signora che gioca con orecchini e ventaglio.

«Effetto backspin controllato» dice lui.
«Colpo kamikaze» penso io.

A metà lezione, sudano solo i miei pensieri.
Uno dei partecipanti si siede su una panchina e apre un succo alla pesca.
«Scusi maestro, ma la pausa è prevista o la stiamo creando noi?»

Poi l’altro, quello in jeans, si avvicina e mi fa:
«Secondo lei, se non riesco a colpire nemmeno da fermo, è normale? O è psicologico?»