Ufficio di assicurazioni a scadenza annuale,
entra la “signora” (il buongiorno ce lo siamo dimenticati in macchina?) la collega era al telefono, io stavo finendo di fare una polizza che doveva partire poco dopo (in questi casi dobbiamo stare attentissime all’ora perché se non facciamo tutto per tempo, il cliente si ritrova ad aspettare minimo un’ora inutilmente dal concessionario).
Questa si siede e con il tono da ‘sono la regina di stoc****o, inizia:
“Allora, io devo pagare!”

Le dico che sto finendo una cosa urgente e sarei stata subito da lei.

“A me non interessa, io devo pagare.”

“Ecco! Ho fatto, mi dica a chi è intestata la polizza.”

“A me, ovviamente!”

“Se cortesemente mi ricorda cognome e nome… Sa, abbiamo tanti clienti ed io non sono molto brava con i nomi.”

“… E non solo con quelli evidentemente… comunque xxx xyz.”

“Perfetto, sono 256,50€, l’ha già riguardata il mio titolare e non c’è nessun aumento.”
(e ora viene il bello)

“Ok, facciamo 200 e siamo a posto.”

Silenzio tombale, la mia collega che ha girato la testa tipo esorcista, io che non ho risposto male solo perché c’erano altre persone e penso che pure il maialino x le mance abbia strabuzzato gli occhi.

“Guardi, non posso, al massimo posso scontare i 50 centesimi, ma senza il titolare quello che c’è scritto dobbiamo far pagare.”

lo chiamo io non si preoccupi.
(telefonata in vivavoce dove il capo mi dice di abbuonare 6,50)

“Ecco a lei, e buona giornata.”

“Sì, certo, voi però dovete imparare ad essere più elastici con i clienti… Ah, questi ombrelli sono in omaggio?”