Ambulatorio ginecologia e ostetricia.
Premetto che, per prenotare le visite e le ecografie in gravidanza, mi serve la data precisa dell’ultima mestruazione, altrimenti non posso effettuare il calcolo delle settimane.
Chiama un signore dall’accento chiaramente straniero: “Buongiorno, dovrei prenotare ecografia per mia moglie.”
Sì, certo, mi serve l’ultima mestruazione.
Febbraio.
Febbraio, che giorno?
Sì sì.
(Momento di silenzio. Penso non abbia capito)
Sì, mi servirebbe la data. Febbraio, che giorno?
Sì sì, febbraio.
Respiro profondo: “Ok, ho capito febbraio. Ma l’1, il 2…?”
Sì sì.
Non buttare giù la chiamata, non buttare giù, che tanto ti richiama.
Poi, lampo di genio, magari non capisce bene l’italiano: “Do you speak English?”
No, parlo e capisco italiano.
Capisco’ è una parola grossa… Vabbè, riproviamoci.”
Ok, allora se capisce mi deve dire il giorno dell’ultima mestruazione. L’ultima volta che sua moglie ha perso sangue. Ho capito che è febbraio, ma mi serve una data precisa.
Sì sì.
Ora mi metto a piangere.
La mia collega, vedendo la mia disperazione, prende lei la chiamata per provare ad arrivare al dunque: “Sì, salve, scusi ma la collega le ha passato me perché non capiva. Mi può dire l’ultima mestruazione?”
Febbraio.
Sì, ma che giorno?
Il 15.
La guardo ad occhi sgranati: ha compiuto il miracolo!
Allora 15 febbraio. Aspetti che faccio il calcolo.
Sì sì, 15… o forse 20… o forse 3.
Ritorniamo nella disperazione.
Guardi, mi serve un giorno preciso, altrimenti non posso procedere con la prenotazione.
Sì sì.
Ci guardiamo disperate e decidiamo che non ne possiamo più: “Guardi ho controllato, non abbiamo posto, provi in un altro ambulatorio. Arrivederci.”