Bar, aperitivo del sabato sera.
Entrano marito e moglie ben vestiti, scocciati, con fare impettito.
“Buonasera.”
“Cosa fate di aperitivo?”
“Buonasera. Vuole guardare la lista dei cocktail?”
“No no, da mangiare.”
“Ah! noi serviamo un taglier…” VENGO INTERROTTA MALAMENTE DALLA MOGLIE.
“Ecco, fallo grande, che è da stamattina che non mangiamo, ho fame.”
(tiro una valanga di bestemmie mentali)
“Certo, controllo i green pass signori.”
“Sì, beh… prima vado in bagno dai, che non ho ancora mangiato nulla.”
(continuo con le bestemmie mentali)
Ordinano i loro drinks e si siedono.
Controllo e servo i signori con drinks e tagliere per aperitivo.
Appena appoggio sul tavolo il tagliere, lui dice:
“È poco, non ha capito che abbiamo fame?”
Raga io non ce l’ho fatta.
“Vuole un altro tagliere? Possiamo fare anche toasts, panini…”
“Sì, faccia una piadina. E… il prosecco è caldissimo e sgasato, signorina si sente che è una bottiglia aperta da oggi!”
(bestemmio mentalmente e la insulto mentalmente.)
Avevo aperto una bottiglia 5 minuti prima, ma va bene, può essere. Anche no, ma può essere.
Mantengo la calma.
“Le apro un altra bottiglia signora.”
Porto il calice nuovo. Tutto ok. Porto la piadina.
Arriva il momento del conto. Lui sclera, perché ho messo in conto la piadina. Sclera per il “servizio imbarazzante”.