Ho un asilo per cani (per chi non lo sapesse, funziona proprio come un asilo per i bambini…ma per i cani).
Suona il telefono e un “simpaticissimo” signore mi chiede se facciamo servizio di dog sitting, cioè se possiamo andare a casa sua a portare fuori il cane.
Gli rispondo che siamo un asilo e che se ha bisogno può portare il cane da noi, ma noi non possiamo andare da lui.

Fa un sospiro profondo poi, con parole lente e ben scandite (pensando che fossi citrulla) mi dice “ok, riprovo” e mi fa la stessa domanda.
Rispondo che riprovo io a spiegargli che no, siamo in agosto e sono da sola e non posso fare quel tipo di servizio, ma se ha bisogno gli posso consigliare il numero di qualche dog sitter che so per certo non sia in ferie.

“Eh…ma i servizi del dog sitter sono a pagamento!”
“Ehm, veramente anche i miei…”
“E se uno si è rotto una costola, non può portare fuori il cane e non può pagare un dog sitter, che fa???”
“Guardi, in questo caso le conviene sentire un’associazione di volontariato, se vuole le cerco il riferimento…”