Storia successa un paio d’anni fa: è un po’ lunga ma è alquanto singolare.

Un venerdì sera in cui era di servizio mia sorella (caposala), un gruppo di circa 25 persone viene a cena.
Al tempo avevamo per la sera, oltre al menù alla carta, un menù degustazione da 25€.
Mia sorella illustra ai clienti la carta e la degustazione, specificando come si compone il secondo e quanto viene.
I clienti prendono tutti il menù degustazione e la cosa finisce lì.
La sera dopo mia sorella mi racconta di questa tavolata, che era andato tutto bene, che avevano fatto i complimenti ed erano contenti.
Arriva il lunedì, ore 12:30, nel pieno del servizio (nei periodi in cui lavoriamo di più arriviamo a 120-130 clienti tra le 12 e le 14).
Entra questa signora a passo deciso, già incarognita e mi punta: “Voglio parlare con la signora che ci ha serviti venerdì sera!”.
“Certo, mi dia solo un momento che vedo se è libera perché a quest’ora siamo un po’ impegnati col servizio”.
“Non mi importa, io ci devo parlare subito!”
Già sento l’aria che tira, chiamo mia sorella e lei arriva.
“Buongiorno, mi dica pure!”
“Io pretendo delle scuse da lei!”
“Delle scuse per cosa?”
“Venerdì sera eravamo qua a cena e lei si è comportata malissimo!”
“Guardi, davvero, non riesco a capire cosa ho fatto di sbagliato”.
“Come no? Abbiamo fatto una cena aziendale e lei si è permessa di dire ai miei dipendenti quanto costava il menù che hanno preso! a loro non deve fregare nulla di quanto io spendo per loro, visto che pago io!”
“Mi spiace molto per l’inconveniente, non avevamo idea fosse una cena aziendale. Solitamente in questi casi i titolari delle aziende ci avvertono e decidiamo assieme un menù ad hoc per la serata, così che se non vuole che i suoi dipendenti si preoccupino della spesa, quella rimane tra noi. Purtroppo non avevamo idea del tipo di cena che stavate svolgendo”.
“E vabbe’, io non ho voluto fare menù strani! E poi la carne era immangiabile! Uno schifo davvero!”
“Ma quando sono passata a ritirare i piatti quelli erano vuoti e i suoi dipendenti hanno fatto pure i complimenti!”
“Si, perché si vergognavano!”

“Sono molto desolata, ma se me lo avesse detto avremmo potuto preparare qualcos’altro o rifare la carne. Avremmo avuto modo di rimediare.”

“E anche il vino era davvero scadente!”

“Ma signora, ne avete presi 10 litri e passa.”

“Eh, qualcosa dovevamo pur bere!”

“Guardi, io sono davvero desolata per tutto ciò. Però sarebbe stato corretto avvertirci subito di questi problemi, in questo modo non ci avete dato modo di poter rimediare. Venire due giorni dopo a dirci tutto ciò non aiuta ne me, ne voi.”

“Ho fatto passare il fine settimana per darvi tempo di riflettere sulle vostre azioni!
Io nel mentre sempre più sbigottito mentre guardavo sta tizia che urlava contro mia sorella.”

“E dire che ero venuta a mangiare qui a pranzo due giorni prima per controllare la qualità del cibo e sembrava tutto a posto! Mi sono proprio sbagliata!”

“Mi perdoni, ma a maggior ragione, se è venuta qua a pranzare prima della cena, perché non ci ha detto nulla che voleva organizzare una cena aziendale, così potevamo fare come le ho detto prima?”

“Eh, non ci ho mica pensato! Avrò sbagliato! Ma comunque non cambia che ci hai trattato male! E le è andata bene che non c’era il socio di mio marito, altrimenti vedeva lei che succedeva!”
A quel punto mia sorella non ci ha più visto

“Vedevo cosa? Mi sta forse minacciando?”

“Non la sto minacciando, era un avvertimento! E poi che fa? Si mette ad urlare?”

“Cioè, lei mi minaccia e pretende pure che mantenga la calma?”

“Lei non si deve permettere di urlare! e un’altra cosa, ci avete fatto pagare troppo!”

“Ma il conto lo abbiamo visto assieme alla fine della cena, non c’era nulla di più di quello che avete preso.”

“Si, ma quando sono risalita in macchina mi sono accorta che forse ho speso troppo!”

“Ma non può pagare, andare a casa e pensare che secondo lei ha speso troppo! Soprattutto dopo che il conto glielo ho fatto vedere voce per voce!”

“Eh va be, mi sarò sbagliata ad accorgermene dopo! Ma comunque non si preoccupi, qui non mi vedrete mai più, e dirò a tutti i miei amici di evitarvi come la peste!”

“Oooooh, finalmente una buona notizia!”


Questa prende e se ne va via di corsa, quasi spintonando la gente in coda alla cassa.
Uno dei clienti in coda fa anche: “ma è fuggita da una clinica psichiatrica?”


In pratica, questa non aveva voluto fare un menù per la serata, non aveva voluto avvertire che i dipendenti dovevano rimanere all’oscuro di ogni cosa, non aveva detto a mia sorella che la roba non le piaceva, non aveva detto che “secondo lei” il conto era alto (non era alto, era giusto preciso). Insomma ha fatto tutto da sola.


Alla fine, molto probabilmente, si vede che pensava (non si sa come) di spendere meno e voleva un rimborso (come no!) mentre i dipendenti facile che non abbiano avuto nulla da dire su cibo e vino.


Ovviamente ha fatto recensione negativa, al quale ho risposto, così che se uno la legge capisce che quella è fuori di testa.