Storia successa un paio d’anni fa: è un po’ lunga ma è alquanto singolare.

Un venerdì sera in cui era di servizio mia sorella (caposala), un gruppo di circa 25 persone viene a cena.
Al tempo avevamo per la sera, oltre al menù alla carta, un menù degustazione da 25€.
Mia sorella illustra ai clienti la carta e la degustazione, specificando come si compone il secondo e quanto viene.
I clienti prendono tutti il menù degustazione e la cosa finisce lì.
La sera dopo mia sorella mi racconta di questa tavolata, che era andato tutto bene, che avevano fatto i complimenti ed erano contenti.
Arriva il lunedì, ore 12:30, nel pieno del servizio (nei periodi in cui lavoriamo di più arriviamo a 120-130 clienti tra le 12 e le 14).
Entra questa signora a passo deciso, già incarognita e mi punta: “Voglio parlare con la signora che ci ha serviti venerdì sera!”.
“Certo, mi dia solo un momento che vedo se è libera perché a quest’ora siamo un po’ impegnati col servizio”.
“Non mi importa, io ci devo parlare subito!”
Già sento l’aria che tira, chiamo mia sorella e lei arriva.
“Buongiorno, mi dica pure!”
“Io pretendo delle scuse da lei!”
“Delle scuse per cosa?”
“Venerdì sera eravamo qua a cena e lei si è comportata malissimo!”
“Guardi, davvero, non riesco a capire cosa ho fatto di sbagliato”.
“Come no? Abbiamo fatto una cena aziendale e lei si è permessa di dire ai miei dipendenti quanto costava il menù che hanno preso! a loro non deve fregare nulla di quanto io spendo per loro, visto che pago io!”